Un mondo nuovo (STEP #22)

PRIMA PUNTATA

Giugno 2350.
Il mondo è ormai dominato da ogni forma di computer e di macchine. Gli umani non fanno più niente, anche perché ormai non ne sarebbero neanche più in grado. I computer hanno preso il controllo, sostituendo l’uomo in ogni suo mestiere, in ogni sua azione quotidiana e a lui non rimane altro da fare che “rilassarsi”, però anche questo termine non ha più il significato di una volta. Gli umani hanno perso qualsiasi interesse, qualsiasi passione, sono stati privati di tutto e passano le giornate incollati a qualche schermo, parlando con l’intelligenza artificiale, I.A, a loro assegnata, come incantati ed ignari di ciò che li circonda. 
Probabilmente al mondo solo un ragazzo di San Josè, una cittadina vicina a San Francisco nel cuore della famosa Silicon Valley, centro di controllo dell’intero pianeta, sembra iniziare ad accorgersi della realtà intorno a lui, di com’era prima e fino a che punto si è arrivati. Si parla di Seth, un ragazzo di soli 17 anni. Pochi giorni fa Siri, la sua I.A., avendo sentito male ciò che aveva detto, l’aveva indirizzato in sua sezione di serie e film antichi, di quasi 400 anni fa. Il ragazzo, incuriosito, aveva iniziato a guardarli e non riusciva a credere ai suoi occhi. Vedeva bambini che giocavano insieme su un prato, intere famiglie che mangiavano sedute a tavola chiacchierando e ragazzi che andavano a scuola. “Scuola”, si ricorda che un giorno Siri l’aveva nominata e che, quando Seth le aveva chiesto cosa fosse, lei gli aveva spiegato che era una struttura dove i ragazzi nell’antichità andavano per imparare cose nuove. Dal momento che non avevano con sé la propria I.A., dovevano recarsi lì dove c’erano adulti che spiegavano e delle grandi raccolte di fogli di carta, i libri, da cui potevano studiare ed altre raccolte su cui potevano scrivere. 
Dopo queste prime scoperte, qualcosa dentro il ragazzo stava cambiando…


SECONDA PUNTATA

Seth era incredulo di com’era il mondo prima, non riusciva ad immaginare che veramente fino a 300 anni fa si vivesse in quel modo. Per questo motivo i giorni seguenti aveva continuato a documentarsi, guardava nuovi film e chiedeva a Siri ogni cosa che non capiva e lei gli spiegava tutto, con una voce che a Seth sembrava sempre più metallica e senz’anima. Scopriva sempre cose nuove, l’abitudine di vedersi tutti insieme per parlare e passare il tempo, andare in vacanza in posti nuovi, l’esistenza dei supermercati dove la gente di recava per comprare il cibo, il fatto che ognuno ogni giorno impiegava il tempo lavorando, c’erano mestieri di ogni tipo per ognuno e passare le giornate davanti ad uno schermo era una rarità. Il ragazzo aveva anche scoperto l’importanza del parlare e del divertirsi, della famiglia e degli amici. Aveva capito che nella vita si potevano provare diversi sentimenti, come l’amore e l’odio, la tristezza e l’emozione. Sentimenti che lo stavano cambiando e che iniziava a sentire anche dentro di lui. Rideva alle battute, piangeva nei momenti tristi e si emozionava in quelli romantici, qualche volta sentiva il cuore battere più forte o lo stomaco chiudersi. Anche se inizialmente stranito da queste reazioni del suo corpo, stava iniziando a farci l’abitudine e a capire che non c’era niente di più bello e vero. 
Un giorno distolse lo sguardo dallo schermo per un secondo ed i suoi occhi videro e sentirono qualcosa di diverso. Il mondo intorno a sé era grigio, cupo, silenzioso. I rumori erano solo meccanici e gli umani erano incantati davanti ai loro schermi, in un mondo tutto loro, senza confronto con altri e senza provare sentimenti, che invece a Seth stavano iniziando a piacere. 
Non si poteva continuare così, non era né umano né naturale, qualcosa doveva cambiare e al più presto.


TERZA PUNTATA

Seth era irritato dalla situazione intorno a sé, quel mondo dove era nato e cresciuto non gli apparteneva più e voleva cambiarlo. Voleva spegnere tutto e ricominciare da capo, tornare a vivere come 400 anni fa. 
Doveva trovare un modo per svegliare il mondo intero e forse bisognava partire proprio da San Josè, dove viveva. Un notizia del genere, così nuova, si sarebbe diffusa ovunque nel giro di poche ore. 
Pensò per molto tempo al modo migliore e meno brutale per comunicare il cambiamento, alla fine decise che il giorno seguente avrebbe spento il computer a lui assegnato, la macchina su cui sedeva ogni giorno senza muoversi che gli faceva tutto e la sua compagna di vita Siri, avrebbe camminato e sarebbe salito su un palazzo, in modo da essere visto da più persone possibili. Avrebbe urlato di distogliere lo sguardo dagli schermi e di ascoltare ciò che aveva da dire. 
La mattina del giorno seguente era emozionato ed agitato, sensazioni che ancora gli provocavano uno strano effetto. Sapeva che non sarebbe stato facile, che probabilmente molti se ne sarebbero fregati, sperava però che almeno qualcuno l’avrebbe ascoltato e appoggiato in questa sua decisione. Lentamente si avvicinò all’interruttore per spegnere tutto, aveva paura, un singolo tocco e tutto sarebbe cambiato. Lo fece, un colpo secco e deciso. Era iniziata la sua missione. Senza pensarci due volte, si alzò in piedi, con fatica trovò l’equilibrio e con la stessa fatica iniziò a camminare. Più andava avanti e più acquisiva sicurezza, infatti dopo poco iniziò anche a correre. Salì sul tetto di un palazzo, sconvolto di come tutti, incantati, non si fossero accorti dei suoi movimenti. Era sempre più sicuro che non si poteva continuare a vivere così, infatti urlò in meno di un secondo. La sua voce si fece spazio tra i rumori meccanici delle macchine e qualcuno stava iniziando ad accorgersi di lui. Urlò una seconda volta, più sicuro, più forte, e ormai tutti lo stavano fissando. C’era chi era incuriosito, chi stranito e chi spaventato. Seth capì che il momento era arrivato e cominciò a parlare con una sicurezza che non immaginava di avere. Raccontò ciò che aveva visto, spiegò com’era il mondo anni fa e che non si poteva continuare a vivere così. Tutti erano incantati da ciò che raccontava il ragazzo. Fece notare a tutti il mondo intorno a loro, era scuro e triste, i computer avevano preso il controllo e loro glielo avevano permesso. Spiegò che qualcosa doveva cambiare e che questo cambiamento poteva partire da lì, da tutti loro. 
Seth finì di parlare, incuriosito da ciò che sarebbe potuto succedere. Come immaginava, molti borbottarono e lo guardarono male. Altri invece si guardavano intorno, sconvolti, e proprio una ragazza tra loro spense l’interruttore del suo computer senza esitazioni. La seguirono in molti, anche alcuni che prima borbottavano si fecero prendere dall’euforia del momento. La gente si iniziò ad alzare, a guardarsi negli occhi e a ridere, increduli ma anche emozionati di ciò che stava accadendo.

Seth era felice, il mondo stava veramente cambiando e forse proprio grazie a lui. 

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