La tecnologia e i limiti dello sviluppo (STEP #15)

Rapporto sui limiti dello sviluppo, 1972
Riguardo il computer, come tutta la tecnologia in generale, la storia ha sempre presentato i suoi progressi spettacolari. La maggior parte delle persone, infatti, vede nella tecnologia lo strumento che consentirà di avanzare oltre i limiti naturali dello sviluppo e si confida in essa per rimuovere o almeno allontanare i limiti allo sviluppo della popolazione e del capitale. 
Secondo il "Rapporto sui limiti dello sviluppo" ("The Limits of Growth") del 1972, però, questi progressi tecnologici non bastano per fermare un sistema finito e complesso, anche le previsioni più ottimistiche non impediscono il verificarsi del collasso finale che, secondo il Club di Roma, avverrà in ogni caso non oltre il 2100.
Nonostante gli stessi autori di questo studio siano dei tecnici che rifiutano ogni irragionevole ostilità nei confronti della tecnologia, vedono comunque il collasso mondiale a meno che l'uomo non fissi dei limiti e decida di fermare lo sviluppo al momento voluto, prima che possa essere troppo tardi. 
In conclusione, all'interno del libro alla fine del capitolo sulla tecnologia e i limiti dello sviluppo, gli autori pongono tre domande agli ottimisti tecnologici, ma che chiunque dovrebbe porsi "prima di continuare a porre ciecamente le proprie speranze nei miracoli della tecnologia":
gli autori di "The Limits of Growth"
"1. quali effetti collaterali, a livello mondiale e sociale, può determinare la diffusione su scala mondiale del processo di sviluppo economico e di crescita demografica?
 2. quali modificazioni bisognerà introdurre nel tessuto sociale per rendere tale sviluppo pienamente accetto, e quanto tempo richiederanno?
 3. nell'ipotesi di riuscire a rimuovere i limiti naturali che attualmente ostacolano tale sviluppo, quale sarà il prossimo limite in cui l'umanità si imbatterà? non comporterà per caso delle restrizioni più severe di quelle che sperimentiamo oggi?"
Da queste domande risulta evidente il rifiuto dell'obiezione secondo la quale la tecnologia è sufficiente per evitare il collasso del sistema. 


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